Il racconto dei volontari Lipu. Una giornata trascorsa al porto di Viareggio per salvare pittime e fratini
La zona è nota come “il Triangolino”. É un piccolo angolo di spiaggia nelle immediate vicinanze del porto di Viareggio, tradizionalmente frequentato da amanti della pesca. Il Triangolino, tuttavia, non è solo meta di instancabili seguaci di Sampei, ma anche di quei solerti batuffoli di penne con il becco costantemente alla ricerca di un bocconcino per rifocillarsi durante il grande viaggio della migrazione.
Al Triangolino i pescatori hanno la pessima abitudine di abbandonare lenze vecchie, rotte o attorcigliate. In pratica inutilizzate. E gli uccelli, puntualmente, vi si impigliano o addirittura ingeriscono vecchi ami ancora innescati, condannandosi a una lenta e inesorabile agonia: pittime e corrieri, ma anche folaghe, marangoni, gallinelle d’acqua, sule e aironi.
Partiti dall'Oasi Lipu di Massaciuccoli, ci siamo messi in viaggio in direzione Viareggio per partecipare all'iniziativa Puliamo il Mondo 2014 organizzata da Legambiente Versilia. Muniti di guanti, sacchi e rastrelli, si trattava di ripulire la zona da questi rifiuti così insidiosi per gli uccelli.
Il problema delle lenze, per noi, non era nuovo. In passato, i nostri centri recupero hanno già ospitato animali rimasti feriti per questo motivo. Non ci aspettavamo però che le lenze abbandonate al Triangolino di Viareggio fossero così numerose: per capire, non servono i numeri, non bastano le fotografie, non sono sufficienti le parole. Basta andare sul posto e guardare per terra. I piedi calpestano un filo quasi invisibile lungo un paio di metri che a sua volta è legato a un rocchetto dipanato di lenza rossiccia intrecciata con tre finalini completi di galleggiante, piombi e amo. Un'altra lenza libera, un'altra decina di ami collegati tra loro con vermi rinsecchiti ancora innescati, e ancora lenze, e ancora ami.
A seconda di come ci si posiziona rispetto ai raggi del sole le lenze spariscono alla vista diventando totalmente invisibili. In favore di luce, invece, sembra di calpestare una distesa di sabbia ricoperta da un numero infinito di tane di ragni lupo collegate tra loro da infinite ragnatele. E invece siamo al Triangolino: un piccolo lembo di sabbia strappato quasi per miracolo al porto.
L'ultima testimonianza di un mondo naturale che in quel tratto di costa non esiste più. E il nostro compito è quello di preservarlo. Forse tra un mese ci saranno ancora più lenze di quelle raccolte oggi in decine di sacchi. Ma noi continueremo a eliminarle e a comunicare il problema, fino a quando i pescatori non capiranno che un gesto apparentemente insignificante può avere conseguenze molto gravi per i nostri amici uccelli.
Lucia Picchi e Gianluca Bedini
Volontari
il cuore della Lipu