Due giorni di appostamenti sotto la fitta pioggia delle montagne del Sulcis. Gli agenti del Corpo forestale Vigilanza Ambientale della Regione Sardegna e cinque volontari della Lipu, muniti di nomina ad ausiliari di polizia giudiziaria, colgono in flagrante due giovani bracconieri intenti a raccogliere il frutto del loro “lavoro”.
Recuperare piccoli uccelli migratori come pettirossi, tordi o merli, uccisi da trappole e reti illegali che poco prima avevano innescato. Scatta la denuncia per maltrattamento sugli animali: si tratta di giovani rampolli appartenenti a storiche famiglie locali dedite all’uccellagione. Nelle perquisizioni domiciliari sequestrate centinaia di trappole e reti illegali, pronte per essere innescate e uccidere.
E’ la notizia di punta dell’ultimo campo antibracconaggio organizzato in febbraio in Sardegna dalla Lipu nelle regioni del Sulcis e del Sarrabus. Nel complesso, sono state sequestrate o rimosse 3mila tra trappole, cavetti per ungulati, metà delle quali direttamente sui sentieri dell’uccellagione e l’altra metà nelle abitazioni dei bracconieri.
Il campo si è avvalso, per la durata di una settimana, dell’apporto prezioso dei giovani volontari del progetto Life Choona, che la Lipu ha avviato a dicembre scorso (col finanziamento del programma Life dell’Unione europea e il sostegno di Fondazione Cariplo) con lo scopo di offrire ai giovani opportunità di volontariato nel proprio paese o all’estero. I giovani, del gruppo “Migratori di Sardegna”, si sono dedicati alla perlustrazione di sentieri, al monitoraggio con l’ausilio di droni e all’educazione ambientale nei confronti del pubblico. Altro contributo importante è venuto dai giovani della classe prima del liceo di Assemini, che, con l’aiuto dei volontari della Lipu e delle forze dell’ordine, hanno aiutato nella rimozione delle trappole dai sentieri. Nel corso delle operazioni del campo sono stati rinvenuti un cervo deceduto e numerosi esemplari di uccelli morti, ma c’è stato spazio per momenti di gioia come la liberazione di quattro pettirossi, un frosone e un tordo. “Desideriamo ringraziare tutte le forze dell’Ordine, in particolare il Corpo forestale Vigilanza ambientale della Regione Sardegna e i Carabinieri forestali che si sono impegnati con passione nel prevenire e reprimere i reati – dichiara Fulvio Mamone Capria, presidente della Lipu-BirdLife Italia – La sinergia e gli scambi di informazioni tra la Lipu e le forze dell’ordine è fondamentale per il contrasto del bracconaggio ed è questa la strada, oltre a quella non meno preziosa dell’educazione al rispetto della natura, che intendiamo proseguire anche per il futuro”.
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