I due animali sono adagiati sul lettino del centro recupero fauna selvatica della Lipu Ferrara. Il piumaggio bianco è colorato di rosso. E’ il sangue delle ferite causate dai pallini che li ha uccisi.
“Un ignobile atto di violenza su animali selvatici rari, e non cacciabili” tuona Lorenzo Borghi, che gestisce il centro di recupero e la delegazione di Ferrara, e che della Lipu è vicepresidente.
Ritrovati sabato scorso in zona Mezzogoro, nella bassa ferrarese, dai volontari della Lida, i due esemplari di ibis sacro sono stati sottoposti a radiografia che ha confermato la presenza di pallini di piombo, sparati da un fucile da caccia. Le ferite sono gravissime: a causa delle molteplici fratture e delle lesioni subite, i due ibis , dopo poche ore dall’arrivo al centro, sono deceduti.
L’ibis sacro (Threskiornis aethiopicus) è una specie originaria dell’Africa e dell’Iraq; in Europa è stata reintrodotta in Francia nel 1976 e in Italia alcune coppie nidificano nelle garzaie del Piemonte e della Lombardia. Il colore del piumaggio è bianco con capo e collo neri e becco nero, massiccio, ricurvo verso il basso.
L’ibis sacro ispirò ai sacerdoti egizi l’immagine del dio Thot, raffigurato antropomorficamente con la testa del trampoliere. L’animale era considerato simbolo dell'intelligenza.
Una dote che senz’altro non abbonda in coloro che hanno esploso i colpi, sabato scorso durante una piovosa giornata di inizio febbraio, abbattendoli per sempre.