Ritirare l'ordinanza che permette la caccia al cinghiale per 40 giorni.
Con una lettera urgente inviata al Prefetto di Frosinone, la Lipu ha chiesto l’intervento del Governo per invitare il Sindaco di Ceprano a ritirare l’ordinanza comunale con la quale il 25 gennaio 2016 ha disposto, all’interno del territorio comunale, la cattura e l’abbattimento della specie cinghiale (Sus scrofa) per un periodo di 40 giorni.
“Considerato che tale provvedimento esula dalle competenze del Sindaco – afferma il presidente della Lipu Fulvio Mamone Capria - ed è in contrasto con quanto disposto dall’articolo 19 della legge 157/92, abbiamo chiesto al Sindaco di ritirare urgentemente l’ordinanza, ma comunicando anche al prefetto di Frosinone la violazione della normativa in materia di tutela della fauna selvatica e chiedendo di attivarsi contro il tentativo di deregulation venatoria nel comune del frusinate. Il fatto è molto grave e richiede una risposta immediata. Altrimenti è il far west della fauna selvatica”.
In tutta evidenza, eventuali catture o abbattimenti compiuti in tale periodo si configurerebbero come violazioni dell’articolo 18 della legge 157/92, penalmente sanzionata ai sensi del comma 1 lettera a) dell’articolo 30 della legge 157/92.
La Lipu ha anche chiesto alla Polizia provinciale e al Corpo forestale dello Stato di intervenire tempestivamente affinché non vengano attuate le battute di caccia al cinghiale.
“Siamo sconcertati del tentativo di disporre della fauna selvatica senza alcuna una valutazione tecnica degli interventi – aggiunge il Presidente della Lipu - scavalcando le autorità nazionali e regionali preposte alla corretta gestione dell’attività venatoria e con comunicazioni ai cittadini che tendono a creare preoccupazione. Il sovrannumero degli ungulati va gestito in ben altro modo, a partire dal blocco di allevamenti ei ripopolamenti che in questi anni hanno ingigantito il fenomeno a vantaggio di pochi”.