Alla fine degli anni Sessanta la caccia in Italia è ancora un pratica di massa, uno “sport” crudele che si gioca senza nessuna regola.
Si caccia tutto l'anno e si può uccidere qualsiasi animale, anche le aquile e gli altri rapaci, considerati “specie nocive”. In questo periodo nel nostro paese vengono abbattuti oltre 150 milioni di uccelli all'anno. La Lipu è appena nata e comincia da subito la sua lotta a colpi di azioni politiche, campagne di sensibilizzazione, articoli sui giornali, lettere al Parlamento, convegni e documentari.
E nell'estate del 1967 arriva il primo grande risultato, viene approvata la legge 799 che abolisce le orribili cacce primaverili. Quella contro la caccia è una battaglia ancora aperta, ci attendono nuove sfide e traguardi da conquistare. Aiutaci a combattere i danni della caccia e la violenza del bracconaggio