Quello sui Rapaci Migratori è un progetto decennale della Lipu, sviluppatosi a partire dal 2004 con oltre 30 specie di rapaci e 250.000 individui osservati.
Il progetto si svolge tra il 20 aprile e il 20 maggio di ogni anno sullo Stretto di Messina e sulle isole siciliane di Pantelleria, Marettimo, Ustica e Panarea.
Sostenuto dalla sezione Lipu UK, il progetto permette di monitorare il transito primaverile dei rapaci migratori onde raccogliere importanti informazioni tecniche.
Nel corso degli anni, le specie più osservate sono state il Falco pecchiaiolo (che con oltre 200.000 individui è la specie più numerosa durante la migrazione pre-nuziale lungo le isole del canale di Sicilia), il Falco di palude e il Nibbio bruno.
Tra i migratori avvistati non sono mancate le rarità, come l'Aquila delle steppe, l'Aquila imperiale, lo Sparviere levantino, il Falco pecchiaiolo orientale.
Strettamente collegato al lavoro di osservazione e contemporaneamente ad esso, viene avviato il Campo antibracconaggio, collocato sul versante calabrese dello Stretto, così da garantire ai rapaci protezione da quegli atti di bracconaggio che purtroppo, specie su tale versante, risultano ancora frequenti.
La consistenza della migrazione e le informazioni sulla rotta degli uccelli, spesso influenzate dalla direzione e dall’intensità dei venti, pervengono via sms al coordinatore del campo antibracconaggio, posizionato nel versante calabrese, dove i rapaci planano una volta superato il tratto di mare che separa la Sicilia dalla Calabria. Il coordinatore utilizzerà questi dati per prevenire gli atti di bracconaggio, organizzando le necessarie azioni di tutela in collaborazione con gli uomini del Nucleo operativo antibracconaggio del Corpo Forestale dello Stato, che da anni vigilano nell'area.